8 Settembre 2017 | Posted in:Catechesi, News

Il quartiere della Conca, emancipato dalla passata immagine di zona marginale e di nicchia della città, mostra oggi di essere una realtà molto viva, peraltro anche la più popolosa di Thiene, con i suoi 5.500 abitanti.

In questo territorio che si è sempre identificato intorno alla chiesetta di San Girolamo, annessa all’edificio di Villa Thiene ora Cornaggia, da più di novant’anni (1922) è cresciuta l’esperienza della comunità parrocchiale.

Abbiamo la responsabilità di maturare consapevolezza su cosa significhi nell’oggi essere comunità parrocchiale.

Comunità rimanda a sinodalità, che è senz’altro il modo più adatto di vivere la comunione e la corresponsabilità. Il Concilio, infatti, ha unito l’immagine della sinodalità a quella del popolo di Dio: la Chiesa è un popolo che cammina insieme nella storia per essere segno del regno di Dio offerto a tutta l’umanità.

Gli ambiti e le forme della sinodalità sono diversi. Sinodalità significa condivisione e unità di progetti e di idee, occasione di dialogo e di confronto, collaborazione tra parroco e fedeli, promozione dell’unità nella diversità, ovvero promozione e valorizzazione dei carismi e delle diverse presenze nella comunità a servizio dell’unico annuncio del Vangelo. Possiamo così dire che ogni assemblea liturgica, ogni riunione di Consiglio Pastorale, ogni preghiera comunitaria, ogni assemblea di catechisti e operatori pastorali, ogni momento di confronto e di dialogo è un sinodo.

Nella nostra parrocchia, come sta avvenendo in molte altre parrocchie, è senz’altro cresciuto il senso di partecipazione e di collaborazione e le diverse attività e le diverse occasioni di incontro stanno diventando sempre più luoghi di confronto per prospettive comuni. La sinodalità diventa così un modo di essere, di esprimersi, di incontrarsi, in cui si vive gli uni per gli altri, si cerca il bene altrui come il proprio, ci si stima a vicenda, per assumere uno stile di vita da offrire come speranza al cammino degli uomini. La sinodalità trova la sua radice ultima nel sacramento del battesimo, che consacra il cristiano e lo rende appartenente al popolo di Dio.

L’aggettivo ‘parrocchiale’ ci riconduce, invece, a parrocchia, che deriva dal greco “parà-oikìa” e significa letteralmente “abitazione presso”. Come dire un abitare in modo non stabile, temporaneo. Tipico di chi è forestiero e vive fuori dalla propria terra. Una dimensione di provvisorietà che acquista la connotazione di movimento, di ricerca della nostra città futura.

Il termine parrocchia, dunque, ci ricorda che siamo una comunità di pellegrini in viaggio insieme verso la vera patria, il Cielo. Essere Parrocchia vuol dire essere Chiesa viva, essere Chiesa nel territorio, una Chiesa che si interroga e si verifica, incentrata sulla carità. La Parrocchia è comunità di fedeli, è apertura e accoglienza, servizio e risposta a domande e bisogni, ma anche luogo privilegiato dove si mettono insieme i propri doni, dove si condivide ciò che si è e ciò che si può dare, dove si diventa dono. Dove si diventa segno di Cristo.

La Parrocchia è il modo in cui la Chiesa si rende visibile nel territorio, si dimostra annuncio del Vangelo nella quotidianità.

La Parrocchia di Maria Ausiliatrice alla Conca in Thiene, la nostra Parrocchia, è una comunità in cammino, volta al futuro ma agganciata al presente, ricca di persone che si spendono con e per gli altri, che fanno della gratuità la loro forza.

E’ una parrocchia nella quale si riconoscono e condividono valori che consentono di affrontare meglio la realtà quotidiana nelle sue molteplici sfaccettature, nelle sue criticità. E’ una realtà che cerca di essere vicina alle persone, di “portarle nel cuore”, con l’ascolto e l’accoglienza del suo parroco, con l’attività delle sue tante associazioni, con il foglio di comunicazione settimanale “Camminiamo insieme”. E’ una realtà in cui si cercano e si perseguono obiettivi comuni, in cui si cammina insieme con la gioia di realizzare questo cammino, di scoprire la strada che permette di raggiungere mete comuni, mondi migliori, restando nella logica del Vangelo, nell’amore di Cristo.

Perché si è parrocchia quando si è segno di salvezza e segno di fiducia nell’uomo e nelle sue capacità di vivere il proprio tempo, di innamorarsi dei cambiamenti, di creare legami che aiutino a crescere, di progettare il futuro.