7 Agosto 2017 | Posted in:Storici

La chiesa attualmente intitolata a San Girolamo e San Gaetano alla Conca, inizialmente, quando fu eretta intorno al 1470, era dedicata a San Girolamo. Dal punto di vista storico e artistico, la chiesa è uno degli edifici di culto più interessanti della città. Di notevole pregio il campanile addossato al fianco sinistro della chiesa, in posizione arretrata, mentre, all’interno, si possono ammirare un interessante lampadario in ferro battuto che pende dal centro dell’unica navata, il crocifisso sull’arco del presbiterio e due notevoli tele, “L’Ultima Cena” e “La cena in casa di Simone il Fariseo”, dipinte nel 1691 da Giovanni Battista Volpato.
E’ pia tradizione popolare che San Gaetano Thiene (Vicenza 1480 – Napoli 1547) abbia visitato questa chiesa e vi abbia pregato, essendo devoto di San Girolamo.
Pur non essendo suffragata da fonti storiche, questa pia memoria appare verosimile, come suggerisce Don E. Gasparella nel suo “Il Santo della Provvidenza”. Qualche voce indica, anche, nella finestra sull’angolo di Palazzo Cornaggia che guarda alla chiesa, proprio la finestra della stanza dove San Gaetano avrebbe dormito.
Secondo il Giongo, San Gaetano è autentico thienese. Lo scrittore riferisce che i Thiene abitavano in Canal de Ripo sive Rozolae, cioè in via Rozola – Conca, dove si conserva la camera abitata da San Gaetano e dove la tradizione vuole che egli abbia trascorso la sua giovinezza. In base alle descrizioni del Giongo, si può desumere che l’autore si riferisca alla Villa Thiene-Cornaggia.
Fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari Teatini, Gaetano condusse la propria vita nella preghiera, nella penitenza e nel prestare assistenza ai malati nei vari ospedali.
Eletto Preposto Generale dell’Ordine, si trasferì a Napoli a partire dal 1533, per fondare una casa del suo Ordine.
Ci sono stati tramandati vari racconti di prodigi verificatisi grazie all’intercessione di San Gaetano. Padre Mageni scrive: “Sono tanti i prodigi operati per intercessione di San Gaetano, che è impossibile scrivere un distinto catalogo”.
Piuttosto noto il racconto di quando, nel convento di Napoli, i religiosi rimasero senza cibo e Gaetano invitò alla preghiera e alla fiducia. A un certo punto si sentì suonare il campanello della portineria e fuori dalla porta venne trovato del buon pane bianchissimo.E ancora: a Napoli era scoppiata una sanguinosa rivolta contro gli Spagnoli, ovunque morti e feriti. Gaetano, in pianto, tentò di far cessare la strage, gettandosi nella mischia con il crocifisso in mano, ma senza essere ascoltato.Allora ricorse alla preghiera e alla penitenza, flagellandosi, poi, in un impeto di carità, offrì in sacrificio la sua vita a Dio purché fosse concessa la sospirata pace. Reso esausto dall’angoscia di quei giorni, venne colto da febbre altissima e in pochi giorni giunse in fin di vita. Radunò i Confratelli, raccomandò di vivere affidati alla Provvidenza e, ricevuta l’Eucaristia, stringendo il crocifisso sul petto, spirò. Dio accettò il suo sacrificio concedendo la pace proprio nel giorno della sua morte. Era il 7 agosto 1547.
I Napoletani, molto devoti a San Gaetano, dicevano: “E’ morto il Santo! Via l’odio”.

Fu proclamato santo da papa Clemente X il 12 aprile 1671 ed è invocato come “Il Santo della Provvidenza”.

Bigliografia
G. Barausse – Breve storia della Conca – (1987)
Gaetano Andretta e Valentino Rizzato – Thiene tra Storia e Memoria – (2005)
E. Gasparella – Il Santo della Provvidenza
A.Giongo – storia di Thiene (1880)